CONFESSIONI.COM

testi di Elena Bucci e Guido Leotta

musiche originali composte ed eseguite da Faxtet

con Elena Bucci (voce), Andrea Bacchilega (batteria), Guido Leotta (sax e flauto), Tiziano Negrello (basso), Fabrizio Tarroni (chitarre e canto), Alessandro Valentini (tromba e flicorno)

luci Alessandro Ricci - suono Raffaele Bassetti
produzione Tratti-Mobydick e Le belle bandiere

debutto: 4 luglio 2007, Chiostro San Francesco, Cesena


È la prima parte, 'in concerto', di un progetto lungo che comprende la realizzazione di un libro-cd e di uno spettacolo teatrale. Non avevamo mai lavorato insieme: ci si guardava da lontano riconoscendo ossessioni comuni, come quella di scrivere una musica che partecipasse dei gesti, delle parole, dei suoni, delle benedette esitazioni e del silenzio, come la curiosità di tentare collaborazioni da funamboli, saltando le difficoltà della comunicazione come si salta un fosso, valutandone la profondità soltanto dopo.
Se no, chi tenterebbe mai?
Cominciando a lavorare, ci siamo accorti che avevamo molto ancora in comune. Tra le altre cose, il piacere nel mescolare quello che abbiamo imparato nel tempo e la convinzione che il futuro esista, anzi, sia già esistito.
È attraverso la forma della confessione - utilizzando monologhi stralunati e sognanti, ironici e dolenti - che 'le voci' di questo concerto ci raccontano frammenti della loro vita, o i fotogrammi di uno 'snodo' destinato a segnare il loro cammino. Tessere di un mosaico colorato e imprevedibile, che ci appassiona mentre si forma sotto i nostri occhi.
Sono 'confidenze' ad alta voce, grazie alle quali (più o meno consapevolmente) le donne e gli uomini che ci rendono partecipi di accadimenti e fantasie, di piccoli spostamenti nella geografia del loro cuore, sperano di entrare nel gran gioco di società che così spesso li vede ai margini, se non addirittura esclusi.
È questa tenera e assurda ambizione di 'universalità' che finisce per renderceli intimi e preziosi, è questo desiderio di lasciare traccia - magari eroicamente mediocre, e comunque altrimenti destinata a rimanere appannaggio esclusivo di quanti sbucano violentemente dal teleschermo, o di chi urla e strepita amplificato da ogni media - che ne esalta caratteristiche comuni a tanti altri 'senza voce'.
In un contesto 'globale' che spesso ignora le differenze, che usualmente appiattisce ed omologa ogni diversità, queste 'confidenze' rappresentano il bisogno d'interrompere una solitudine, di affermare un'identità e di trovare un senso alle traiettorie sghembe cui ci costringe la vita.
Elena Bucci interpreta 'a più voci' parole malinconiche o rabbiose, innamorate, divertenti o pazze, che - intrecciandosi con le note create dal Faxtet - cantano il diritto al sogno, indispensabile per mettere anche domani un passo avanti all'altro, in direzione 'altrove'. Ovunque sia.